
Lo scorso giovedì sera una coppia gay romana ha deciso di cenare alla Locanda Rigatoni, vicino Piazza San Giovanni, per passare una serata tranquilla: dopo aver ordinato dei primi, chiedendo di sostituire del pecorino con del parmigiano, a fine serata hanno ricevuto uno scontrino con insulti omofobi.
I due ragazzi, che non hanno voluto rivelare la loro identità, non avendo fatto coming out in famiglia, si sono rivolti al cameriere che aveva preso la comanda, il quale, ridendo, ha risposto che si trattava di un errore del computer e successivamente di uno scherzo, al che avrebbero risposto “Guarda, nessuno sta ridendo, sei una persona infantile, nessuno si è mai permesso di trattarmi in questo modo nella mia vita” riporta Fabrizio Marrazzo, responsabile Gay Help Line e portavoce del Gay Center.
A questo punto è intervenuta la titolare, che ha sostenuto il cameriere per ben mezz’ora, prima di minimizzare il tutto e dichiarare che non avrebbe fatto pagare loro il conto, pur non scusandosi. Mentre lasciavano il locale sono stati nuovamente approcciati dal cameriere, che li ha incolpati della brutta figura fatta di fronte agli altri clienti.
La coppia ha deciso di denunciare l’accaduto al sito LGBT Bitchyf e alla Gay Help Line, da cui la notizia si è poi sparsa sui social, da Twitter, Facebook a TripAdvisor, dove la pagina del ristorante si è riempito di recensioni negative, successivamente rimosse dal sito con una notifica che avvisa gli utenti che al momento non possono essere postate recensioni.
Il ristorante ha pubblicato delle scuse ufficiali solo due giorni dopo, a seguito delle costanti critiche da parte dei social, in cui si diceva che il cameriere, che lavorava lì solo durante le giornate di maggior affluenza, era stato licenziato e che il personale non è omofobo, anzi il locale è gay-friendly in quanto ha “ospitato diverse volte feste ed eventi arcobaleno”, tra cui i festeggiamenti per un’unione civile. Hanno anche affermato, in risposta ad una delle numerose critiche, che “la proprietà, lo staff del locale e la direttrice da sempre considerano la Locanda Rigatoni la casa di tutti. Siamo da tempo impegnati in programmi per l’integrazione di rifugiati nel nostro locale e chiediamo ufficialmente alla comunità Lgbt di costruire insieme un percorso per riaffermare i valori di tolleranza, rispetto e apertura, che sono da sempre gli elementi fondanti del nostro modo di fare ristorazione.”
Molti sui social hanno chiesto la revoca della licenza al ristorante, tra cui anche Fabrizio Marrazzo, giustificando la richiesta in quanto“I ristoranti sono locali con licenza pubblica e pertanto azioni discriminatorie non possono essere consentite”, raccontando anche come ogni anno alla Gay Help Line ricevano oltre 20 mila contatti per episodi di omofobia, spesso visti come divertenti dagli aggressori, “anche in caso di violenza”.
“Gravissimo l’episodio di omofobia denunciato da Gay Center, che ha racccolto la testimonianza di due clienti di un ristorante in zona San Giovanni. Condanniamo apertamente ogni forma di discriminazione e scherno lesive di dignità e libertà personali” hanno scritto in una nota Carlo Cafarotti, assessore allo sviluppo Economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale e Flavia Marzano, assessore alla Roma Semplice.
Il locale, però, è stato criticato e violentemente attaccato sui social anche dalla destra estrema per il licenziamento del cameriere, al punto che degli esponenti di Forza Nuova hanno lasciato degli striscioni omofobi di fronte al locale, con la scritta “licenziato dalla vostra omofollia”.
Il ristorante ha straordinariamente chiuso di domenica, lamentando “un susseguirsi di telefonate violente e volgari e non poche minacce di morte e di danni al locale […] per non parlare della violenza dei social”; il portavoce del Gay Center ha a sua volta denunciato le minacce di morte, ma ritiene comunque opportune delle sanzioni da parte del comune.
Le critiche che sono ancora continuano ad essere pubblicate in massa sui social dimostrano una sempre maggiore intolleranza dell’intolleranza in Italia, nonostante le recenti scelte politiche, anche grazie al sempre maggior rilievo dei social nella vita quotidiana.