
Sir Elton John si è schierato contro i governi che ostacolano lo studio dell’AIDS all’International AIDS Conference ad Amsterdam.
Attaccando paesi come la Russia, il cantante ha detto: “Se non ci fossero quest’intolleranza e questo odio, allora questa malattia potrebbe essere debellata molto più velocemente di quanto potresti mai pensare.
“Essenzialmente, il nocciolo della questione è che questi paesi discriminano molto la comunità LGBT.
“E ciò non ci permette di andare avanti e finché non ci togliamo dalla testa… l’idea che le persone gay siano inferiori, allora temo che saremo ancora qui tra vent’anni a discutere la stessa cosa.
“I giovani sono l’unico gruppo in cui il contagio dell’HIV sta aumentando piuttosto che diminuendo. Dobbiamo fare molto, molto di più per includere gli uomini, soprattutto i giovani.
“Questa è la prima malattia che potrebbe essere curata durante la mia vita. I politici devono rispondere alla crisi. Possono porre fine a questa malattia così velocemente… per favore cominciate a ritenere tutti gli umani pari.
“Cominciate a vedere [gli umani] come una sola razza e a non dividerli in sottocategorie”.
Il cantante ha partecipato alla conferenza per presentare il suo progetto di beneficenza in collaborazione con il principe Harry, la MenStar Coalition, un conglomerato di gruppi, tra cui la Elton John AIDS Foundation, il programma PEPFAR del governo americano, la Johnson & Johnson, la Gilead e la Bill & Melinda Gates Foundation.
Il primo progetto che sta promuovendo riguarda la diffusione di nuovi test autodiagnostici per l’HIV in Kenya.
Sir Elton John ha fatto notizia in questi giorni anche per aver affermato che Trump potrebbe essere il presidente che pone fine all’AIDS – se si impegnasse nella causa, proponendo anche di parlargli nel caso facesse passare una legislazione che peggiorasse la situazione.
Infatti, pur avendo l’amministrazione proposto diversi tagli ai fondi per la cura della malattia, nessuno di questi è passato, non modificando la situazione lasciata da Obama.
L’ultima di queste proposte quella di congedare tutti i soldati sieropositivi dall’esercito americano, inclusi nella categoria di “chiunque non sia dispiegabile per 12 mesi consecutivi”, anche se già in precedenza l’esercito non mancava di discriminazione.
L’ingiunzione è stata spesso comparata al bando dei soldati transgender.
Il cantante, che ha fondato la sua Fondazione oltre 25 anni fa, cova ancora la speranza che il presidente possa cambiare la propria posizione sulla questione.