
Accade a Comasina, un quartiere della periferia di Milano, nella scuola elementare di piazza Gasparri: un maestro di matematica è attaccato dalla madre e dallo zio di uno dei suoi alunni.
Leonardo Lo Ioco, maestro precario di 46 anni che lavora nella scuola da circa un anno, è stato aggredito durante un colloquio privato uscendone con una probabile frattura al setto nasale ed al mento, ma anche numerosi insulti omofobi e minacce di morte: “Mi hanno insultato in tutti i modi, mi hanno minacciato di morte, poi mi hanno preso a pugni. Sono caduto, mi hanno tirato anche calci”.
I due avrebbero accusato il maestro di aver maltrattato il bambino, ma lui nega, e per questo avrebbero voluto il colloquio, per cui il maestro aveva richiesto al preside la presenza di una terza parte che potesse assicurarsi che la situazione non degenerasse, così come poi è avvenuto.
Lo Ioco ha infatti denunciato una situazione di tensione che si protraeva sin dal primo giorno con i colleghi e con il preside stesso, al punto di aver ricevuto un richiamo, a sua detta unicamente a causa del suo orientamento sessuale, e di sentirsi sempre preso di mira, il preside invece sostiene di aver ricevuto lamentele circa il suo comportamento con gli studenti e con i colleghi e di averlo richiamato solo per questo; i carabinieri, come anche la vittima stessa, escludono però che questo sia collegato all’aggressione di martedì: si esclude quindi anche la matrice omofoba.
La scintilla che avrebbe provocato lo scontro sarebbe stata la sparizione del suo cellulare, sottratto dagli aggressori che lo avrebbero attaccato quando ne ha chiesto la restituzione.
La madre e lo zio si sono allontanati subito dalla scuola a seguito dell’incidente mentre il maestro chiamava il 118: è stato portato in ospedale in codice verde e non ha ancora fatto ritorno a scuola.
A seguito dell’incidente il maestro ha querelato gli aggressori, che in risposta lo hanno denunciato.