
Assil Belalta è stato seguito da due aggressori che lo hanno ucciso nella sua casa, e in maniera brutale si sono presi gioco di lui scrivendo “Lui è gay” sul muro con il sangue della vittima.
Assil Belalta aveva solo 21 anni, era uno studente di medicina alla Facoltà di Medicina di Algeria, e secondo il suo account Facebook, si identificava come bisessuale.
Tuttavia, dopo essere tornato a casa domenica (10 febbraio), due aggressori lo hanno seguito e gli hanno tagliato la gola prima di prendere le chiavi della sua macchina, cosa ancora più atroce è stato l’atto disumano degli assassini che usando il sangue della vittima, hanno scritto “Lui è gay” sul muro di casa di Assil.
Il suo corpo è stato trovato dai suoi amici che lo hanno denunciato alla polizia.
Su un post Facebook il gruppo di attivisti LGBTQI Alouen (con base in Algeria) ha scritto:
“Crimine omofobico nella città universitaria di Ben Aknoun ad Algeri. Questo atto vile e omofobico è avvenuto due settimane dopo le dichiarazioni del presidente dell’Unione Magistrati algerina, Laudouni, il quale ha detto che le associazioni per i diritti umani e le ONG che chiedono la depenalizzazione dell’omosessualità in Algeria e la lotta contro l’omofobia stanno ‘calpestando i valori e le basi del popolo algerino, che non mostra tolleranza nei confronti delle persone omosessuali’, e che i magistrati “affronteranno chiunque voglia stabilire leggi contro le specificità del popolo algerino”.
L’ennesima dimostrazione che purtroppo l’ignoranza è la bestia più pericolosa che esista.
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