
Il ministro malese per il turismo, le arti e la cultura ha affermato che nel Paese non ci sarebbero omosessuali.
L’affermazione di Datuk Mohamadin bin Ketapi è stata fatta durante la fiera del turismo ITB di Berlino in risposta ad una domanda su quanto accogliente fosse la Malesia con i turisti gay, nel tentativo di far apparire il Paese come la perfetta meta turistica, in perfetta linea con le precedenti affermazioni del governo malese sulla questione: infatti il paese, in cui l’omosessualità è ancora criminalizzata, ha visto negli ultimi anni una forte repressione dall’alto della comunità LGBT+.
Questo a partire dall’attuale Primo Ministro, Mahathir Bin Mohamad, il quale ritiene che l’omosessualità non sia altro che un “valore occidentale” che non dovrebbe essere a loro imposto:
“In Malesia è un qualcosa che non possiamo accettare, anche se è visto come un diritto umano nei paesi occidentali. Mentre su alcune cose siamo d’accordo [con la Commissione per i diritti umani della Malesia], dobbiamo ricordare che la Malesia ha un diverso sistema di valori rispetto agli occidentali”.
“A volte gli asiatici accettano i valori occidentali senza metterli in discussione. Dovremmo essere liberi di non cambiare i nostri valori in base ai loro desideri. In questo momento, non accettiamo la comunità LGBT+, ma se loro vogliono accettarla sono affari loro. Non possono costringerci. L’istituzione del matrimonio, l’istituzione della famiglia è stata ignorata nell’occidente. Perché dovremmo seguirli in questo? Il nostro sistema di valori è altrettanto buono. Se l’occidente un giorno decidesse di andare in giro senza vestiti, dovremmo forse seguirlo? Ad esempio, nell’occidente ora uomini sposano uomini, donne sposano donne e poi la famiglia non è formata da padre, madre e figlio, ma due uomini che adottano un bambino da qualcuno. E si chiamano famiglia”.
L’omosessualità e l’essere transgender nel paese sono spesso visti come una malattia, come sostenuto anche dal Ministro della Salute, da cui è necessario guarire al fine di non portare “caos nella società”.