
Un tribunale russo ha stabilito che Anna Grigoryeva, donna transgender, è stata licenziata illegalmente dopo che l’azienda è venuta a conoscenza del suo passato da uomo.
Anna ha lavorato per una tipografia in Russia per 10 anni prima di diventare transgender, secondo Radio Free Europe.
Tuttavia, quando la Grigoryeva si è registrata come donna nel 2017, tutto sembrava normale e nessun intoppo si era presentato durante la fase di registrazione. Il datore di lavoro ha però affermato di averla dovuta licenziare a causa di una legge del governo introdotta nel 2000 che impedisce alle donne di lavorare in oltre 35 settori.
Tale legge è stata dichiarata in violazione dei diritti delle donne e bisognosa di emendamento da parte delle Nazioni Unite nel 2016.
In una sentenza dello scorso martedì 9 aprile, la Corte distrettuale di Frunze ha ordinato che alla Grigoryeva fosse ri-offerto il posto di lavoro, oltre ad obbligare la tipografi ad un pagamento di 10.000 rubli (£ 118) in compensazione e 1,8 milioni di rubli (£ 21.366) in salari non pagati.
“Per la prima volta in Russia, una persona transgender è riuscita a difendere i suoi diritti del lavoro in tribunale”.
Ha affermato Maksim Olenichev, l’avvocato di Anna Grigoryeva, dichiarando anche:
“questa vittoria ha creato un precedente molto importante in Russia. […] Per la prima volta in Russia, una persona transgender è riuscita a difendere i suoi diritti e del proprio lavoro in tribunale”.