Recensioni2.H: 120 battiti al minuto

Uno dei grandi problemi dei licei è che, oltre a non insegnare cose che potrebbero essere realmente utili e che sviluppino i singoli talenti del futuro, difficilmente hanno un programma di educazione civile o sessuale e sappiamo tutti che quello è davvero un periodo di confusioni, cambiamenti e scoperte: chi ha i primi rapporti sessuali, chi scopre il proprio corpo e chi scopre sé stesso. Per fortuna ci son associazioni, come ArciGay che (purtroppo su richiesta) tiene incontri sulla diversità o l’omocausto. In Inghilterra, che tanto guardiamo storto a causa della Brexit, dal 2020, nelle scuole, ci saranno corsi  riguardo le relazioni gay e trans per porre fine a discriminazioni e omofobia.
Ma il punto è un altro e son le malattie sessualmente trasmissibili, un argomento che riguarda tutti, sia etero e gay, ma che purtroppo uno ne viene a conoscenza solo “grazie” a internet o (ed è terribile da dire, ma succede) contraendole. Il film di oggi riguarda l’esplosione di AIDS che colpì la Francia dagli anni ’80.

Tirate fuori i pop corn (e i fazzoletti) Dolcezze!

popcorn


120 battiti al minuto

120-BATTITI-AL-MINUTO-manifesto-CopiaPellicola del 2017, che purtroppo è riuscita ad approdare in Italia solo per pochi giorni, diretta da Robin Campillo, che già aveva trattato una storia LGBT con Eastern Boy del 2013; la storia è in parte autobiografica in quanto lo stesso Campillo ha fatto parte del gruppo Act Up-Paris e ha assistito al lento spegnimento di un suo fidanzato a causa dell’Aids. Il film è stato presentato al 70° festival di Cannes dove ha vinto una serie di premi per poi girare per altri festival sparsi per il globo.
In Italia la commissione di censura del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha imposto l’uscita del film nelle sale italiane con un divieto ai minori di 14 anni.

La Storia

Nel 1989 nasce il gruppo no-profit Act Up-Paris sul modello ACT UP (americano) nato due anni prima e che si batte in strada contro l’Aids e la ricerca per una cura vista l’esplosione della malattia e la bassa percentuale di sopravvivenza.
Nathan è un nuovo membro dell’associazione ed è sieronegativo, ma questo non lo ferma dal mettersi in prima linea per la causa è lì conosce Sean, un ragazzo sieropositivo a causa di un rapporto con un professore (sposato e con una figlia) avuto al liceo, ma che cerca con tutte le sue forze di far sentire la sua voce per poter sopravvivere; tra i due nasce l’amore nonostante le differenze e la malattia.


3000302Son un sacco contento, nonostante il ritardo di aver visto questo film e di potervelo “presentare”, purtroppo a causa del tempo limitato nelle sale e la mia voglia di vederlo in alta qualità (e non in streaming illegale, grazie NowTv) non son mai riuscito a recuperarlo fino ad ora. Già da subito il film era stato decantato come una pellicola Must-See, sopratutto per l’argomento che tratta e per come lo tratta; ancora adesso l’argomento MST non è proprio una cosa che si discute così, tra amici al bar e quindi il più delle volte si dimentica che il rischio c’è sempre; per fortuna ogni tanto esce qualche bella notizia sui progressi in merito alla cura e allora drizziamo le orecchie giusto il tempo per ricordarci che nonostante tutto dobbiamo stare attenti, e non si parla solo di aids.
Pellicola perfettamente in linea con lo stile delicato e umano che ci porta la Francia e che merita, assieme ad altri titoli, di essere visto in modo da insegnare alle generazioni future quello che è stato e che non dovrà mai più succedere.

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