Jair Bolsonaro condannato a pagare 33 000 euro per affermazioni omofobe

A causa delle sue numerosissime affermazioni omfobe, Jair Bolsonaro è stato dichiarato colpevole di danni morali dal Tribunale di Rio de Janeiro, condanna confermata giovedì scorso dalla Sesta Camera Civile del tribunale, e per questo dovrà pagare 150 000 reais brasiliani (33 500 euro circa).

La denuncia era arrivata da diverse associazioni brasiliane per i diritti LGBT+, tra cui il Grupo Diversidade Niterói, il Grupo Cabo Free del Conscientização Homosexual (gruppo libero Cabo per la consapevolezza omosessuale e la lotta all’omofobia) e il Grupo Arco-iris de Conscientização (gruppo di consapevolezza arcobaleno).

“Non si può deliberatamente attaccare ed umiliare, ignorando i principi di uguaglianza davanti la legge, basati sull’invocazione della libertà di espressione” ha commentato la giudice del caso, Luciana Santos Teixeira.

All’iniziale annuncio da parte del Tribunale di dichiararlo colpevole, Bolsonaro aveva posto un veto ma con tre voti su tre favorevoli la sentenza è stata riconfermata. Il presidente non ha ancora commentato la vicenda, ma potrebbe decidere di fare ricorso.

La decisione sarebbe stata presa a seguito della dichiarazione del marzo 2011 che i suoi figli non avrebbero potuto essere gay perché gli è stata impartita una “buona educazione”, ma si trattava solo di uno dei tantissimi casi in cui ha espresso idee simili, tra cui l’impossibilità, a suo parere, che un padre possa essere fiero di un figlio gay, di preferire un figlio morto ad un figlio gay, oltre che a comparare l’omosessualità alla pedofilia ed affermare che se vedesse due uomini baciarsi per strada li prenderebbe a pugni. Lo stesso presidente ha anche espresso idee misogine, razziste e a favore della dittatura militare.

Nonostante la condanna arrivi ad otto anni dalle dichiarazioni, essa è la dimostrazione che i brasiliani non hanno intenzione di dare carta bianca ad un presidente non solo omofobo, ma anche xenofobo, conservatore e violento.

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