
Il Taiwan è diventato il primo paese asiatico a legalizzare il matrimonio egualitario ad un mese dall’annuncio ufficiale: la legge, votata venerdì 17 scorso con 93 voti favorevoli e 66 contrari, permette che persone dello stesso sesso formino delle “unioni permanenti esclusive” attraverso l’iscrizione al relativo registro matrimoniale all’anagrafe.
Il matrimonio tra cittadini taiwanesi e stranieri sarà possibile solo se l’altra persona proviene da un paese in cui il matrimonio egualitario è legale, inoltre, a causa dei numerosi tentativi da parte dei deputati conservatori di far passare una versione “ammorbidita”, la legge approvata non contiene la parola matrimonio, ma concede alcuni diritti, anche se limitati, sull’adozione, per cui sarà possibile solo se il bambino è figlio biologico di uno dei due membri della coppia.
La lotta per l’ottenimento del diritto al matrimonio si era concretizzata due anni fa con la decisione da parte della Corte Suprema che la mancata concessione fosse incostituzionale e discriminante e che fosse necessario, entro due anni, legalizzare il matrimonio egualitario.
Nel novembre 2018, però, si è tenuto un referendum, nel tentativo da parte delle fazioni più conservatrici al governo di frenare la completa concessione dei diritti alle coppie dello stesso sesso, in cui quasi tre quarti della popolazione hanno votato contro la modifica della definizione della Costituzione del matrimonio come l’unione “tra un uomo ed una donna”.
La legge che è stata approvata è stata quindi descritta come una via di mezzo tra la decisione della Corte Suprema e il referendum e, per quanto criticata da molti attivisti lgbt+, è stata comunque accettata come enorme passo avanti rispetto alla legislazione vigente.
“Abbiamo fatto un importante passo avanti verso la vera uguaglianza, rendendo il Taiwan un paese migliore” ha commentato la Presidente Tsai Ing-Wen.
“Anche se la strada è lunga ed abbiamo incontrato numerosi ostacoli, non siamo soli. Sfortunatamente, non possiamo proteggere completamente i diritti di tutte le famiglie LGBT+ e delle coppie transnazionali questa volta. Manteniamo una mentalità positiva e affrontiamo la situazione con amore e tolleranza” ha commentato una legislatrice pro-lgbt+.
La capitale ha festeggiato con centinaia di persone posteggiate di fronte al Parlamento e 4000 coppie pronte a sposarsi, dopo due anni di acceso dibattito pubblico da entrambe le parti.