
Il ministro della famiglia Lorenzo Fontana ha rotto un silenzio di settimane per dimostrare il proprio supporto per la processione di riparazione che si terrà in contemporanea al Modena Pride questo sabato in protesta da parte della sezione ultracattolica della cittadinanza.
“Certamente è condivisibile che voi facciate questa processione, anche se spesso si dice che non bisogna ostentare simboli religiosi. Anche la processione ha un valore religioso e sono felice che la facciate. In bocca al lupo, quindi, e speriamo che nessuno pensi di poter impedire una manifestazione democratica. Fate del vostro meglio, anche perché i valori cristiani sono alla base della nostra identità e tradizione: bisogna cercare di sostenerli” avrebbe infatti dichiarato in un’intervista per Radio Spada.
Fontana aveva già dimostrato il suo sostegno per il comitato “San Geminiano Vescovo”, organizzatore della processione, presentandosi ad un loro incontro a cui era stato invitato a sostegno del candidato sindaco Stefano Prampolini, di centrodestra.
“In assenza di argomenti e anziché pensare alle famiglie, il Ministro Fontana si allinea al neoconfessionalismo di Salvini. Processioni riparative contro i Pride? Ennesima prova di oscurantismo e distacco dalla realtà. Rispondiamo con grande partecipazione!” ha commentato Monica Cirrinà.
Ha commentato invece Alessandro Zan, deputato del PD: “Fontana sei semplicemente indegno di essere chiamato ministro. Della famiglia, inoltre, per cui non hai mosso un dito in un anno di governo, se non distribuire odio gratuito. Anche a Padova il 1 giungo marceremo per il Pride, chiedendo ancora più diritti, più libertà, più dignità per tutte e per tutti. Tu rimani nel tuo odio”.
La processione, che sarà guidata da un sacerdote diocesano, si terrà prima del Pride stesso, in quanto a detta degli organizzatori non è soltanto opposta all’evento stesso ma a tutte le richieste di diritti da parte della comunità LGBT+, che ritengono “contrari alla Legge naturale”: “gli eventi che hanno e continuano a preparare il terreno per la manifestazione del primo giugno, uniti all’intenzione già pubblica di realizzare quest’ultima sono già gravissimi ed improcrastinabile motivo per riparare pubblicamente.
“La nostra Processione, come già spiegato in altre circostanze, è il mezzo tramandato dalla Chiesa per fare penitenza e chiedere perdono per i peccati del mondo che, oggi come allora, ripete il suo ‘non serviam’. Nulla di nostro, dunque, ma semplicemente ciò che la tradizione bimillenaria della Chiesa ha sempre raccomandato: noi, in quanto fedeli, restiamo vicini e uniti alla nostra Madre nella difesa dei Diritti (questi sì, gli unici Veri) di Dio” continua la delirante dichiarazione.
Gli organizzatori hanno risposto a questa protesta pubblicando una foto di due ragazze che si baciano davanti ad un manifesto del comitato, con la frase “Il nostro amore ci proteggerà dal vostro odio” e la didascalia sottostante che legge:
“A chi ci deride, a chi ci vuole rinchiusi, a chi ci offende, a chi vuole negare i nostri diritti, a chi ci chiama malati, abomini, invertiti, a chi vuole intimorirci, a chi investe tempo e risorse per cercare di diffondere l’odio nella nostra città, noi rispondiamo con l’amore. Siamo nate lesbiche, gay, bisex, trans, intersex, asex, queer, siamo e saremo sempre orgoglios* delle nostre identità e no, voi non ci fate paura”.
Questo Pride sarà il primo per la città e si presenta con lo slogan “diritti al centro”, invitando “chiunque creda nell’uguaglianza, nelle famiglie fondate sull’amore e nella libertà di essere sé stessi a marciare insieme a noi”.