
Rimaniamo in oriente e dopo i nostri viaggi tra India e Cina ora andiamo a Taiwan che, incredibile, ma vero, è uno dei paesi più progressisti quando si parla di diritti LGBTQ+: già dal 2003 le coppie dello stesso sesso potevano sposarsi e la discriminazione per orientamento sessuale era vietata; nel 2009 furono contate 25.000 presenze al Gay Pride divenendo la più grande manifestazione LGBT in Asia, record poi battuto tre anni dopo, 2012, con 65.000 partecipanti al Taiwan Pride.
Insomma, dall’altra parte del mondo (oltretutto in una zona difficile per i gay) la comunità LGBT ha
e noi qui, nei paesi occidentali a dover ancora urlare per una legge che ci tuteli.
Dear Ex
Pellicola del 2018, diretta dal duo Mag Hsu e Hsu Chih-yen, vincitrice di diversi premi tra cui miglior film e riconoscimenti agli attori ai Taipei Film Awards e ai Golden Horse Awards, festival entrambi celebrati a Taiwan.
Il film non lavora sul coming out o l’accettazione di sè stessi probabilmente perché questi concetti a Taiwan son belli che superati, in fondo, come abbiamo già detto, l’omosessualità è comunque accettata quindi tutta la vicenda gira su uno commedia/drama più in stile Le Fate Ignoranti di Ferzan Özpetek.
La Storia
Cosa hanno in comune San Lian, madre sempre sull’orlo di una crisi di nervi che vive stressando il giovane figlio e Ah Jie, fascinoso gay, attore di teatro che vive alla giornata? la risposta è Zheng Yuan, ex marito della prima e amante del secondo che, a causa di un improvviso cancro, muore lasciando la sua polizza assicurativa intestata all’amante anzichè al figlio, impedendogli un fruttuoso futuro e di studiare all’estero.
San Lian e Ah Jie, entrambi nel lutto, si troveranno a scontrarsi coinvolgendo il giovane Chengxi che con i suoi modi di fare freddi e sfrontati cercherà la verità nel mezzo.
Dramma e Commedia si mescolano in questo spettacolo fatto di ricordi e sentimenti; il film si svincola tra le pieghe del tempo in un flusso costante portando lo spettatore a vivere il passato e il presente nello stesso momento.
In tutto questo dobbiamo comunque ringraziare Netflix che da semplice piattaforma streaming è divenuta nel tempo anche supporto per la comunità LGBTQ+ e non solo permettendoci di vedere titoli che sarebbe alquanto difficile da trovare in HD, ma anche nelle azioni che l’azienda promuove, ricordiamo la pubblicità “Rainbow Is The New Black” dell’anno scorso in Porta Venezia per il mese del Pride e l’allestimento permanente nella sottostante fermata Metro, centro del quartiere LGBT.