Milano, apre Casa Arcobaleno: casa di accoglienza per vittime di omofobia e transfobia in famiglia

Nel mentre delle preparazioni per il Pride, che si terrà sabato 29 giugno, Milano per i cinquant’anni da Stonewall ha annunciato una serie di iniziative legate alla comunità, tra cui principalmente l’apertura, dal 2 luglio, di Casa Arcobaleno, prima di una serie di strutture per i giovani che hanno subito discriminazioni e violenze in famiglia per il loro orientamento sessuale o identità di genere.

La casa, messa a disposizione dalla cooperativa Spazio Aperto, sarà aperta con il sostegno economico del comune, offerto anche per la parata e per una serie di campagne di informazione e sensibilizzazione, soprattutto legate alle malattie sessualmente trasmettibili, a cui è stato destinato un fondo di circa 500 000 euro, oltre alla presenza di alcuni rappresentati dell’amministrazione comunale agli eventi del Pride Month, si troverà in zona Forze Armate e potrà ospitare un massimo di tre persone per un tempo massimo tra i sei e gli otto mesi. Durante quel periodo i ragazzi saranno aiutati a livello psicologico, legale, lavorativo ed educativo da un personale selezionato, al fine di permettergli di vivere indipendentemente dopo aver lasciato la struttura.

Il progetto è stato annunciato dall’assessore alle Politiche Sociali, Salute e Diritti del comune di Milano Pierfrancesco Majorino attraverso un videomessaggio proiettato alla presentazione del Milano Pride 2019 a Palazzo Marino.

“Stiamo anche lavorando a un piano antidiscriminatorio del comune di Milano, che stiamo costruendo e che spero che entro fine amministrazione sia consolidato e strutturato” ha anche annunciato Diana de Marchi, presidente della commissione politiche sociali a Palazzo Marino.

Sarà infine aperto un centro antidiscriminazione, grazie alla collaborazione con Jonas e Amici Casa dei Diritti, “un help center contro tutte le discriminazioni che lavorerà su quattro ambiti: la disabilità e la fragilità, la violenza di genere, le migrazioni e l’orientamento sessuale”.

Ha così commentato il sindaco Beppe Sala, che per motivi personali non potrà presenziare al Pride:

“Credo che tra gli elementi fondamentali delle caratteristiche di Milano ci siano i diritti e i doveri. I diritti ci sono, sempre e comunque, per cui da questo punto di vista la città deve far più che simbolicamente la sua battaglia perché tutti abbiano il diritto di esprimere la propria sessualità. L’ho detto più volte: son sempre stato protagonista del Gay Pride con grande gioia e orgoglio. A qualcuno può non piacere ma è il nostro modo di vedere la cosa. La contemporaneità è una mia bussola”.

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