
L’università di Stanford ha rilasciato i dati di uno studio recente, analizzati dal Pew Research Center, secondo il quale le persone bisessuali, soprattutto gli adulti, hanno meno probabilità di fare coming out rispetto alle controparti gay e lesbiche.
Sul campione analizzato, soltanto il 19% delle persone bisessuali aveva fatto coming out con tutte le persone più importanti nella loro vita, pochissime se comparato al 75% delle persone gay e lesbiche; inoltre solo il 4% di questi non aveva fatto coming out con nessuna delle persone più importanti della loro vita, rispetto al 26% delle persone bisessuali.
Nel campione di persone bisessuali intervistato, l’88% era in una relazione con una persona dell’altro sesso, ma il 43% ha anche affermato di essere attratto equamente da tutti i generi e il 12% di essere attratto maggiormente dallo stesso sesso: la prevalenza di relazioni con persone del sesso opposto è probabilmente dovuto ad una questione di opportunità.
Ha così parlato della sua esperienza la giornalista bi Laura Ingram:
“Come una donna femme in una relazione con un uomo, molte persone suppongono che io sia etero. Ciò significa che mi posso proteggere, fino ad un certo punto, dalla discriminazione contro la mia sessualità. […] Allo stesso tempo, però, fare coming out come bisessuale può essere complicato e disorientante. Lo stress che deriva dal dover costantemente correggere le supposizioni della gente sulla tua sessualità può essere deleterio. Significa anche gli uomini e le donne bisessuali che stanno uscendo con qualcuno del sesso opposto possono sentirsi esclusi dalla comunità queer”.
Uno studio di qualche mese fa, dell’università La Trobe, in Australia, ha rivelato che, di tutti i gruppi analizzati, la comunità bisessuale è quella con la maggior probabilità di vedere un peggioramento nella propria salute mentale a causa della bifobia, subita sia all’esterno che all’interno degli spazi LGBT+, e all’invisibilizzazione della loro identità, che li porta a non fare coming out e a nascondersi anche dai membri della comunità stessa, oltre che ad internalizzare l’odio. I numeri peggiori sono stati registrati nelle persone bisessuali in relazioni con persone del sesso opposto, quindi le relazioni in cui avevano la minor possibilità di poter esprimere apertamente la propria sessualità.
“L’attrazione a più di un genere è molto comune tra gli adulti australiani e la maggior parte degli operatori sanitari non sono informati dei problemi mentali associati a questo gruppo. Mentre c’è stato un maggior focus sulla salute delle persone gay e lesbiche negli anni recenti, rimane ancora una considerevole lacuna sulla salute dei bisessuali” ha commentato Julia Taylor, direttrice del progetto di ricerca.