#QuasiMaritato – La Scelta della Location pt.1

Quasi Maritato - ilPuntoH - diario di un futuro sposo

Sì, ci eravamo lasciati al momento in cui con un inaudito e inaspettato slancio di romanticheria avevo chiesto al mio Ingegnere del Corazon (IDC) di sposarmi e lui – forse non molto consapevole di come potrei diventare da vecchio – mi aveva anche detto sì. Ma il momento degli occhi a cuoricino, delle forti palpitazioni di cuore – che uno poi potrebbe anche confonderle con un’aritmia cardiaca improvvisa e andare anche in paranoia – non può durare troppo quando sia tu che il tuo amore siete due casalinghe disperate mix a due milanesi imbruttitissimi, quindi cosa pensate abbiamo fatto esattamente 30 minuti dopo la proposta: siamo andati a fare la spesa all’Esselunga! Ah… le vecchie e sane abitudini del weekend.

Ora però, superata la fase dello shock iniziale in cui bisognava effettivamente mettere a fuoco il fatto che “ocazzocazzocisposiamoveramente”, subentra quella del dover trovare la location per le celebrazioni.

Cosa non facile quando tu, Napoletano di origine e Milanese di adozione hai intenzione di celebrare tutto in Lombardia, e lui invece, Bergamasco doc ma terrone inside, vuole festeggiare il vostro giorno speciale in quel di Napoli.

Vabé, c’è voluto poco a convincermi (ma va!?), e alla fine abbiamo scelto Napoli, ma restava comunque da trovare la location, un posto raffinato – esattamente l’opposto del Castello del Boss delle Cerimonie – e che soprattutto non facesse problemi nel celebrare un matrimonio gay.

Parte la ricerca sul sito di Matrimonio.com (sia BenedettoH codesto sito perché salva la vita agli sposi), e individuiamo la zona: Posillipo. Scegliere chi contattare resta comunque difficile, perché siamo i tipi che non si fidano molto dei commenti on line e delle foto che trovi su un sito, specialmente quando la prima foto che vedi di un ristorante riporta un panorama del Golfo di Napoli alla sera con tanto di stelle chiaramente messe lì con Photoshop …. ma vabbè! 

Alla fine annotiamo 7 posti che potremmo visitare, immaginiamo un numero forfettario per i nostri invitati e via al telefono a cercare di chiedere informazioni, prezzi e prendere un’opzione per la data.

IDC: “chiama tu che sei napoletano e poi da bravo ebreo saprai contrattare sul prezzo. Poi, oh, lo fai di lavoro. E fagli sentire che sei Napoletano.”

Mi sembra normale, no? Vabbè, senza perderci d’animo, iniziamo le telefonate, e quale poteva essere la prima domanda se non “è un matrimonio tra due uomini, ci sono problemi per voi?”.

E devo essere sincero, tutti i posti che abbiamo chiamato si sono dimostrati aperti e anzi, uno mi ha addirittura risposto “ma caro mio, siamo nel 2019, io problemi non me ne faccio, l’amore è amore, e se qualcuno poi fa qualche commento idiota, che se ne vada a fanculo e si chiuda nella sua ristrettezza mentale”.

Così, dopo circa 2 ore di telefonate in cui sembravo un mix tra Marisa Laurito e Enzo Miccio a parlare di menù e di organizzazione, solo 5 ristoranti su 7 parevano soddisfare le nostre necessità – anche di data – e parevano avere un prezzo abbordabile … considerando che ci sono circa 200 invitati… ma per la lista degli invitati conviene che ve ne parli in un altro episodio di #QuasiMaritato

Opzioniamo la data del matrimonio con i posti che ci interessavano e prendiamo appuntamento per vederli dal vivo…. ma questo viaggio a Napoli e le 5 visite fatte in un solo giorno, meritano uno spazio tutto per loro.

Alla prossima avventura con #QuasiMaritato

Ciaio

Raffa

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