
Lorenzo Fontana non è più ministro della Famiglia e Disabilità: ad un anno dalla nomina, passato ad insultare qualunque famiglia non rientrasse nella sua idea di “famiglia tradizionale cristiana”, il leghista è stato spostato al ministero degli Affari Europei (prima in mano a Paolo Savona, diventato nel frattempo presidente della Consob), lasciando il posto ad Alessandra Locatelli.
Nell’ultimo anno Fontana ha basato il suo operato totalmente sulle sue idee ultracattoliche e conservatrici, concedendo il patrocinio del proprio ministero al Congresso di Verona per le famiglie, nonostante l’opposizione anche all’interno del governo stesso, sostenendo le processioni di riparazione tenutesi contemporaneamente ai Pride ed imponendo la sua fede religiosa ad una nazione non solo laica ma sempre meno cattolica, anche a causa di quella stessa chiusura mentale che il ministro tanto ha lodato e supportato.
È difficile però predire come cambierà la situazione per la comunità LGBT+ a seguito di questo cambiamento, dato che Alessandra Locatelli, 42enne deputata della Lega e vicesindaco di Como, ad oggi non si è ancora in nessun modo espressa sulla comunità LGBT+; nonostante ciò la deputata ha sempre espresso idee coerenti con la linea del partito, per cui probabilmente i cambiamenti saranno minimi, se ce ne saranno.
Nonostante il suo silenzio sulla comunità LGBT+, nei suoi ventisei anni di carriera nelle file della Lega non ha perso numerosissime opportunità per esprimere il suo odio nei confronti di svariate minoranze, oltre che per gli strati più poveri della popolazione: solo come vicesindaco di Como ha negato la donazione di cibo ai clochard, multato chiunque facesse l’elemosina e qualunque associazione avesse deciso di aiutare queste persone durante il periodo natalizio (che sono state anche attaccate da pattuglie della polizia locale), ha organizzato presidi davanti al centro migranti del paese per chiederne la chiusura, si è opposta alla concessione di spazi pubblici per la preghiera durante il Ramadan, si è fortemente schierata in maniera acritica a favore del decreto sicurezza, si è espressa favorevolmente all’istituzione di un coprifuoco in città (che avrebbe colpito in modo negativo principalmente i senzatetto) ed ha persino difeso un blitz della polizia locale contro i venditori di mimose per la festa della donna.
È inoltre legata da una forte amicizia personale a Matteo Salvini, che ha anche “sponsorizzato” la sua veloce ascesa politica degli ultimi tre anni inserendola nella lista delle elezioni politiche del 4 marzo 2018, data l’assoluta e cieca lealtà della neoministra nei confronti di tutte le decisioni e le opinioni sostenute dall’attuale ministro dell’interno.
In attesa di una sua dichiarazione sulla comunità LGBT+, Pro Vita ha voluto mandarle un messaggio di supporto condizionale, nella speranza di poter continuare imperterriti a diffondere odio:
“La famiglia deve rimanere al centro della politica italiana come è stato dal Congresso delle Famiglie di Verona in poi. Grazie a Lorenzo Fontana per il lavoro che ha svolto come Ministro della Famiglia e delle Disabilità. Grazie per essersi sempre concentrato sulle politiche economiche a favore della famiglia, per aver reso possibile in Italia un dibattito anche sulla demografia e per aver messo sul tavolo proposte a favore di questa. E grazie anche per aver difeso il patrocinio di Palazzo Chigi al Congresso delle Famiglie di Verona che tante polemiche ideologiche e sterili sollevò. Confidiamo che porti la difesa della famiglia anche in Europa. Al neoministro Alessandra Locatelli auguriamo buon lavoro e speriamo che segua le orme del suo predecessore”.