New York, eliminato il divieto contro la terapia di conversione

La città di New York ha annunciato la decisione di eliminare il divieto imposto sulla terapia di conversione nel tentativo di fermare la Corte Suprema dal permetterla e legalizzarla in tutti gli Stati Uniti. 

La terapia di conversione era già stata vietata nel 2017, sia per minorenni che per maggiorenni, ma, a due anni dalla decisione iniziale, una causa portata avanti da un gruppo conservatore cristiano contro tale decisione potrebbe raggiungere la Corte Suprema e portare ad una riduzione delle restrizioni sulla terapia di conversione a livello nazionale, data la tendenza conservatrice della corte dall’elezione di Kavanaugh.

La causa contro il divieto è portata avanti da Alliance Defending Freedom, un gruppo conservatore e anti-LGBT dell’Arizona che sostiene che il divieto vada contro la libertà di parola. 

Il disegno di legge è stato presentato da Corey Johnson, che ha definito la decisione come “dolorosa”:

“Ovviamente non lo voglio revocare. Non voglio essere una persona che cede a questi gruppi di estrema destra. Ma la Corte Suprema è diventata conservatrice; il Secondo Circuito, che supervisiona New York, è diventato anche più conservatore”.

Il ddl, se riesce a passare, dovrebbe farlo velocemente ed essere firmato entro fine mese dal sindaco Bill de Blasio.

Un caso simile è stato evitato questo Luglio quando la polizia locale ha cambiato una regolazione che limitava il porto d’armi fuori dalle case del pubblico in risposta ad un possibile intervento da parte della Corte Suprema.

Per fortuna rimarrà un divieto contro la terapia di conversione per i minorenni, che è stato inserito proprio quest’anno. 

Almeno 18 stati dei cinquanta hanno già delle misure per vietare la terapia di conversione in un modo o nell’altro, più o meno strettamente, tra cui New Jersey, California e Oregon. Oltre a questi ci sono anche quasi cinquanta città e municipalità, come Denver in Colorado, Lakewood in Ohio e Sheboygan in Wisconsin. 

Fa pensare che nel 2019, persino in un Paese che punta più di moltissimi altri alla protezione delle minoranze, ci si debba ancora battere e fare marcia indietro su legislazioni già ottenute (dopo lunghe lotte).

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