
Delia Vaccarello, paladina dei diritti LGBTQI, giornalista e scrittrice siciliana, si è spenta ieri sera a Palermo dopo che un cancro, contro il quale ha lottato per anni, l’ha consumata.
Nata il 7 Ottobre del 1960, dopo la laurea in Filosofia alla Sapienza di Roma, si è subito data da fare come giornalista collaborando con l’Unità dove curava la rubrica “uno, due, tre, Liberi tutti…”, una rubrica sui diritti LGBTQI, dalla quale ha poi preso il nome la famosissima pagina facebook “Liberi tutti”.
È stata colonna portante del giornalismo italiano insegnando sia nelle scuole di giornalismo di Bologna e Urbino, sia tenendo corsi di formazione giornalistica, tanto che nel 2004 e nel 2008 è stata vincitrice del Journalist Award della commissione Europea, rispettivamente con gli articoli “I Militari gay sfidano l’esercito dei pregiudizi” e “Vivere da gay morire da etero”.
Ma Delia deve essere ricordata anche come scrittrice di capolavori unici nel proprio genere: “L’amore secondo noi. Ragazzi e Ragazze alla ricerca dell’Identità”; “Quando si ama si deve partire”; “Evviva la neve” e a partire dal 2003 (sia come curiatrice che come autrice) la celebre collana di antologie intitolata “ Principesse azzurre: racconti d’amore e di vita di donne tra donne”.
Purtroppo sarà postuma la pubblicazione della prefazione di “Torniamo a Stonewall”, curato da Francesco Lepore e Yuri Guiana, Villaggio Mori.
Grazie Delia, grazie di cuore per aver fatto sì che del nostro diritto alla normalità se ne parlasse e lo si facesse con cognizione di causa.
Che la terra ti sia lieve.