
La tribù Oglala Sioux potrebbe essere la prima tribù nativa americana ad introdurre una legge contro i crimini omotransfobici, a protezione della comunità LGBT+ e delle persone “two-spirit”, termine con cui per secoli prima della conquista europea molte tribù native americane hanno identificato le persone non binary.
È impossibile raccogliere dati completi sulla legislazione interna anche solo delle 573 tribù federalmente riconosciute, ma Indian Country Today, piattaforma di notizie sul mondo indigeno, compresi i nativi dell’Alaska e le prime nazioni, ha confermato di non essere riuscita a trovare altre leggi contro i crimini d’odio specificatamente nei confronti della comunità LGBT+, rendendo la legge votata favorevolmente all’inizio del mese scorso la prima di questo tipo.
La legge prevede che i crimini d’odio siano ora punibili fino ad un mese di reclusione.
Secondo la legge degli Stati Uniti d’America le tribù sono riconosciute come “nazioni domestiche dipendenti” (domestic dependent nations), titolo che concede loro delle libertà a livello di legiferazione, per cui ad esempio la legalizzazione del matrimonio egualitario nel 2015 non si è estesa anche alle loro leggi; la tribù Oglala Sioux lo ha però legalizzato a giungo quest’anno, diventando l’ultima di 35 in totale su 573 che lo hanno fatto ad oggi. La tribù risiede nella riserva di Pine Ridge, nel Sud Dakota, stato in cui non vi è nessuna legge contro i crimini di omotransfobia.
L’apertura alla comunità LGBT+ a livello legislativo della tribù è dovuta principalmente alle lotte intraprese da Monique Mousseau e Felipa de Leon, coppia sposata e cittadine della tribù che da anni si impegnano per la protezione della comunità e l’educazione della tribù alle tematiche arcobaleno.
Commentando la vicenda, Mousseau ha detto ad Indian Country Today:
“Le persone LGBTQ e le loro famiglie ed amici di Pine Ridge spesso ci contattano per ottenere supporto e consigli dopo che i loro cari sono attaccati o si suicidano. Anche se le autorità non hanno raccolto dati, sappiamo che molti dei suicidi commessi nella riserva sono collegate ad episodi di omofobia”.
“Ho figli e nipoti. Non so come si identificheranno quando saranno grandi, ma voglio essere certa che siano al sicuro” ha aggiunto De Leon.