Perché dobbiamo dire Grazie ad Achille Lauro e Elettra Lamborghini

Sanremo 2020 si è fatto precedere da una marea di dissensi, critiche negative e cattiva pubblicità, eppure qualcosa di inaspettato e di bello sta accadendo su quel palco.

Forse questa edizione della kermesse sanremese passerà alla storia come quella con lo share televisivo più alto e con i ritardi di scaletta più grandi mai visti, ma di sicuro si sta facendo un pezzo di storia della musica e della lotta al bigottismo, all’omotransforbia e al maschilismo assurdo che attanagliano questa nazione.

La prima serata ha visto un Achille Lauro presentarsi in una tunica nera che ha poi inaspettatamente tolto per apparire quasi come mamma l’ha fatto, vestito di una tutina color carne e piena di strass, cantando a tutto il pubblico di Sanremo 2020 che se ne frega, sì, lui lo fa sul serio. Se ne frega del bigottismo, della retorica machista che tanto impregna l’Italia e quasi finge di baciarsi col suo bassista.

E continua a fregarsene e farsi portatore di un messaggio di rispetto per le donne, per chi è considerato “diverso” anche durante il suo duetto con Annalisa alla terza serata del Festival di Sanremo: sta due passi dietro ad Annalisa, le lascia la scena, la lascia cantare quasi tutta la canzone. Una canzone di una donna a cui Achille Lauro non ha stravolto il testo lasciandola al femminile.

Sempre lui che è stato criticato da tanti bigotti perché “si crede di essere David Bowie”, si è presentato come faceva David ma portando sul palco Ziggy Stardust: truccato, quasi androgino, appariscente e strafottente del falso perbenismo italiano omaggiando, con Annalisa, una grande artista italiana (Mia Martini) che a causa di questi machismo, bigottismo e falso perbenismo è morta in solitudine.

https://www.youtube.com/watch?v=ogAOApqlxWk

E sì, siamo d’accordo sul fatto che Elettra Lamborghini stoni parecchio (soprattutto vocalmente) in questo Sanremo 2020 ma ieri sera con Myss Keta ha saputo portare sul palco delle vere e proprie scene di vita di coppia … di due ragazze.

Gelosie, amore, strani pensieri e dissapori che però si risolvono con un bacio saffico e con tanti sorrisi.

Sì, è vero che per il livello vocale l’esibizione sembrava quella di un karaoke da bar, ma loro due, queste due ragazze italiane, hanno infranto un tabù mimando un bacio gay tra di loro e comportandosi come una vera coppia innamorata che litiga e fa la pace.

Portare sul palco del Festival di Sanremo scene come queste, gridando forte l’esistenza e il diritto ad una vita normale del popolo LGBT+, e infangando schemi vecchi quanto il mondo, fa di questi artisti delle persone a cui dire GRAZIE, e dirlo col cuore.

E se un vincitore morale deve esserci a questo Sanremo 2020, di sicuro tutto il popolo LGBT+ Italiano darà un premio ad Achille Lauro.

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