
É un gran risultato che ci ha messo tempo ad essere raggiunto ma è un grande passo per i diritti LGBT+
Siamo a Foggia e queste due donne, anche se non unite civilmente, si sono amate, sostenute e sono state insieme come famiglia per tantissimi anni, ma nel 2011 una delle due muore.
Da qui un iter burocratico per garantire alla vedova un sostegno monetario adeguato.
A quanto pare, per far sì che il tribunale di Foggia si pronunciasse a favore della reversibilità, è bastato il testamento che le due coniugi avevano firmato di fronte ad un notaio nel quali si nominavano a vicenda eredi e chiedevano di essere registrate come un unico stato di famiglia.
L’INPS ha ricevuto il mandato per erogare l’assegno dal 2011 ad oggi e continuare a farlo fin quando l’erede designata sarà in vita, e ad oggi l’Istituto per la previdenza sociale non si è appellato.
Questo è il primo caso di riconoscimento per l’assegno di reversibilità ad una coppia LGBT+ per anni in cui la legge Cirinnà non era ancora in vigore.