
L’omofobia mascherata è pur sempre omofobia.
Come riportato in questo articolo, il parlamento ungherese ha accettato di conferire pieni poteri a Viktor Orbán (partito di estrema destra) e gli ha concesso il mandato di legiferare con decreto, ovvero senza la necessità di consultare altri legislatori.
Il vice primo ministro di Orbán – Zslot Semjén – ha proposto un nuovo disegno di legge che, se votato, avrebbe sostituito il “genere” con il “sesso alla nascita” su tutti i documenti legali emessi in Ungheria.
Ma alla fine, i deputati europei hanno deciso che ciò fosse completamente illegale e hanno denunciato il Parlamento ungherese definendo questo tentativo un “abuso intenzionale” di potere.
“Questo attacco alla comunità trans è scandaloso e deliberato … Questa mossa non solo mette intenzionalmente a tacere la comunità trans, ma cerca di cancellarla e negare la sua esistenza” ha detto Marc Angel, deputato europeo e copresidente dell’Intergruppo LGBTI al Parlamento europeo.
E ha anche sottolineato che il PM ungherese e il suo partito hanno attaccato seriamente la comunità LGBT + di recente e ha aggiunto: “le procedure legali di riconoscimento di genere sono state intenzionalmente bloccate dal 2016”
Anche l’eurodeputato Terry Reintke, e copresidente dell’Intergruppo LGBTI al Parlamento europeo, ha commentato questo vile tentativo: “L’ultima mossa di Fidez è scioccante, ma non sorprendente. La comunità LGBTI è stata continuamente esposta ad attacchi e la società civile è stata sistematicamente messa a tacere. Lo stato di diritto in Ungheria è stato minacciato e questa mossa cristallizza l’ennesimo abuso di potere, questa volta con il pretesto delle misure di emergenza COVID-19 … Il riconoscimento legale del genere è la base per la protezione delle persone trans in Ungheria. Senza accedervi, sono ampiamente esposti a discriminazioni e molestie. Questa mossa è a dir poco un abuso intenzionale. La comunità europea deve assicurarsi che non rimanga impunita. “
Alcune date, tanto per capirci meglio.
– Nel 2015 Orbán e il suo partito hanno bloccato un accordo per prevenire la discriminazione LGBT + nel loro paese;
– Nel 2017 Orbán ha autorizzato e tenuto un evento in cui ha ospitato un gruppo fortemente omofobo nella capitale ungherese;
– Nel 2018 ha negato il diritto alle persone trans di cambiare il loro nome nei documenti e ciò ha portato la comunità trans di questo paese a dover continuare la loro esistenza con un nome e un genere errati nei loro documenti;
– Nel 2019 il parlamento ungherese ha deciso che il loro paese non avrebbe più partecipato all’Eurovision Song Contest perché “troppo gay”;
– Sempre nel 2019 l’Ungheria ha visto una lunga e pesantissima serie di attacchi omofobi e razzisti in tutto il paese.
L’Europa deve essere unita contro questa nuova forma di totalitarismo razzista.