
In psicologia si definisce drive, ovvero quell’impulso che ti dà la carica e ti spinge ad attuare una serie di comportamenti con un unico scopo: stare accanto alla persona di cui ti senti innamorato. Perché non c’è niente di più bello al mondo.
Lo vedi, ti piace, gli piaci. Ti sorride e tu ricambi. Più o meno timidamente, non fa differenza. Si avvicina, scambiate quattro chiacchiere e decidete di andare da te o da lui, poco importa. Una volta a casa, è un attimo. Vi guardate dritto negli occhi, vi baciate, vi spogliate e… boom! In un attimo vi ritrovate nudi, a fare sesso. Ed è bellissimo. Inaspettatamente lui sa quello che vuoi e come dartelo. Sa cosa ti piace pur non sapendo niente di te. Sembra un incantesimo, ma è reale. Sta accadendo davvero, sì, proprio a te, anche se fatichi a crederci.

Dopo aver toccato il cielo con un dito (e anche di più), la magia continua. Ci parli, lo ascolti, e non puoi fare a meno di sorridergli con gli occhi oltre che con le labbra. Lui lo nota e fa altrettanto. Lo accarezzi, lui ti abbraccia. È un abbraccio forte, intenso. Di quelli che riempiono i vuoti, che curano i lividi, che riscaldano dal freddo del passato. Quel passato che, come per incanto, svanisce ed è come se non fosse mai esistito. Non vi conoscete affatto eppure ti senti a tuo agio, ti senti protetto, ti senti “a casa”. Quella casa che hai sempre sognato di costruire e abitare in due.
La tua mente è come se vivesse un porno della Disney. C’è passione, sudore, il cuore va a mille. Finalmente lo senti, batte forte, sei vivo. Quello che stai sperimentando in quei momenti va al di là del piacere, della gioia. Si accompagna alla tenerezza, a una commossa gratitudine, a una dolce e gentile sensazione che avvolge i sensi. Vista, tatto, olfatto, udito e gusto sono appagati in una danza che vorresti non finisse mai. E ti senti felice come quando, da bambino, a Natale ricevevi quel regalo che tanto desideravi, che da tanto aspettavi.

Può bastare un’esperienza del genere a farti innamorare? E vedi tu! Si tratta dell’inizio di un qualcosa che vivrà dentro di te sicuramente per diversi giorni, forse mesi, poi scemerà e si trasformerà in qualcos’altro. Se durerà o finirà, in questo momento non ci interessa. Poi si vedrà. Ora parliamo di quello che sta accadendo adesso.
Gli inglesi dicono fall in love — letteralmente cadere in amore, come se fosse cadere in errore — ma in realtà nessuno cade da nessuna parte. Ciò che accade quando ci innamoriamo è essenzialmente una questione ormonale di cui ho già scritto in un altro post. Di certo le sostanze chimiche che il nostro cervello secerne in queste occasioni la fanno da padrone ma c’è di più. Attivano quell’umana necessità – innata e inderogabile – di unirci a un altro essere umano, fisicamente ma non solo.

In psicologia si definisce drive e ci motiva a vivere, più che a esistere semplicemente per pagare le bollette. È un impulso estremamente potente che ci carica di vitalità, entusiasmo e dinamismo, anche nella nostra vita privata e professionale.
Quando l’innamoramento non è tossico, questo drive è sano e ci fa bene. Ci spinge a essere persone migliori e a fare di più, per noi stessi ma anche per gli altri. Diventiamo automaticamente più gentili, sorridiamo di più e il pensiero dell’altro ci motiva ad agire in modo migliore. Quel che più ci preme è soddisfare il bisogno emotivo, fisico e psicologico di essere al fianco di quella persona così speciale che ci fa sentire incommensurabilmente vivi. Per questo non smettiamo di cercare la sua compagnia per fare cose insieme, per tornare a unirci facendo l’amore. La sua presenza diventa prioritaria perché sembra inspiegabilmente dare un senso particolare e un significato straordinario alla nostra esistenza.

Sebbene sappiamo che questa ebrezza dell’anima è destinata a mutare in qualche modo o misura, ci impegniamo affinché duri il più a lungo possibile. Siamo grandi abbastanza da sapere che la magia lascerà il suo posto alla realtà e che prima o poi torneremo con i piedi per terra. Quel che accadrà dopo non possiamo saperlo ma dipenderà soprattutto da noi e dal nostro personale concetto di amore, coppia e relazioni. L’incantesimo si spezzerà perché la vita non è fatta solo di cose belle. Esistono le difficoltà e gli intoppi, ma non è detto che la favola non possa continuare con maggiore consapevolezza, responsabilità e maturità. Quel che è certo è che l’amore, se non matura, muore giovane. Ed è un vero peccato. Perché si tratta della cosa più bella del mondo.
Alessandro Cozzolino, life coach