E sono tutti nomi famosi.
Amal, nipote di Justin Fashanu, gestisce un’organizzazione benefica in cui 5 famosi calciatori stanno seguendo un percorso di counseling per problemi derivanti dal loro vivere “In the closet”. Questo è ciò che possiamo leggere nella sua intervista a The Sun.
Ha detto: “Nessuno vuole essere il primo. Nella loro mente questi ragazzi sono intrappolati, hanno vergogna. Pensano che la società non lo accetterà, quindi vivono in segreto le loro vite. È triste che questo debba accadere. Ma potrebbero diventare dei pionieri.”
Suo zio Justin (il primo calciatore britannico apertamente gay) si è suicidato nel 1998 dopo essere stato accusato di aggressione sessuale da un ragazzo di 17 anni – un’accusa che non è mai stata dimostrata; e suo padre ha ammesso di sentirsi “colpevole ogni giorno” dopo che ha pagato suo fratello per non non fare coming-out.
Amal ha anche aggiunto: “I media lo tratteranno in modo diverso ora e non credo che ci sarebbero problemi con i fan. Un uomo su dieci è gay, quindi l’idea che non ci siano nel mondo del calcio non regge.”
Speriamo che tutti quei calciatori gay facciano presto coming-out e diventino esempi per tanti altri e che questo stupido stigma omofobo nel calcio e nello sport in generale scompaia presto.