“I gay sono superficiali: ti guardano solo se hai un bel corpo!” Invece gli etero…

L’orientamento sessuale non c’entra. Se siamo perlopiù attratti da un bel fisico e dal sesso, non è perché siamo gay. È perché siamo maschi.

Forse a breve – coronavirus e decreti ministeriali permettendo – tornerai al mare. Che sia una spiaggia arcobaleno o no, che tu te ne accorga o meno, gli altri guarderanno il tuo corpo. Come accade in discoteca, nei bar o semplicemente per strada, lo sguardo di altri gay (o bisex) si poserà insistente sul tuo lato B, sul tuo pacco, sul tuo aspetto estetico in generale. Esattamente come accade alle donne e alle loro tette (e lato B, ovviamente).
La tendenza a giudicare le persone in base al loro aspetto fisico è solo una delle innumerevoli conseguenze del maschilismo imperante nella nostra società. Dare la colpa ai gay e accusarli di superficialità e mancanza di valori è invece solo una delle innumerevoli conseguenze dell’omofobia interiorizzata. Etero o gay, esiste gente promiscua e superficiale che, sì, pensa solo a scopare, che vuole conoscerti solo per portarti a letto, che salta di orgia in orgia o, al mare, di duna in duna. L’orientamento sessuale non c’entra.
Esistono persone – sia tra gli etero che tra i gay – che fanno sesso una volta al mese, o a stagione, o addirittura non più di un paio di volte l’anno. Se non fossi cresciuto in un ambiente che parla solo male degli omosessuali e di quello che fanno, non avresti convinzioni così discriminatorie verso una categoria cui tu stesso appartieni. 
I gay che tanto giudichi sono esseri umani come te. Magari fanno scelte diverse dalle tue, ma non sono peggiori o inferiori rispetto a nessuno. L’ambiente gay – come quello etero – comprende di tutto e di più: dal sessuomane al sessuofobo, dal parrucchiere all’ingegnere, dal commesso all’architetto, dal telefonista del call-center al medico chirurgo. 
Se la tua omofobia interiorizzata ti fa credere che i gay badino solo ed esclusivamente all’aspetto esteriore, chiedi a una bella ragazza come si comportano i maschi etero con lei, che tipo di avance riceve, in che modo e con che parole viene solitamente approcciata (o apostrofata).
Se non ci sei mai stato, vai in una discoteca etero e presta attenzione a quello che succede lì. Noterai promiscuità e superficialità (nonché alcol e droga) esattamente come nei locali gay. “Sì, ma loro non hanno le dark-room!” obietterai. Vero, ma hanno i locali per scambisti. Lo sai, no?
In un qualsiasi locale o spiaggia gay, troverai persone come te e diametralmente opposte a te. Se ti senti a disagio, invisibile o fuori luogo, non è colpa dei gay. Più probabilmente, sei tu che non ti sei ancora liberato di un certo tipo di pregiudizio che ti è stato inculcato. Pertanto, la prossima volta che punterai il dito contro altri omosessuali, guarda la tua mano. Vedrai altre tre dita puntate proprio contro di te. 
Alessandro Cozzolino, LGBTQ+ coach

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