
La storica sentenza della Corte Suprema afferma che i datori di lavoro non possono licenziare le persone per essere LGBT +
Il tribunale ha stabilito che le disposizioni esistenti ai sensi della legge sui diritti civili del 1964, che vietano la discriminazione basata sul sesso, si applicano anche ai casi in cui “un datore di lavoro licenzi un individuo solo per essere gay o transessuale“. Questo atto estende le tutele sulla discriminazione basata sul sesso conosciute come Titolo VII alle persone LGBT+ in tutti i 50 stati, fermando (si spera cancellando presto) le migliaia di ostacoli posti dalla presidenza di Donald Trump e dal suo gabinetto.

Neil Gorsuch – giudice associato della Corte Suprema Statuinitense – ha scritto: “È impossibile discriminare una persona per essere omosessuale o transgender senza discriminare quella persona in base al sesso. Si consideri, ad esempio, un datore di lavoro con due dipendenti, entrambi attratti dagli uomini. I due individui sono, secondo la mente del datore di lavoro, materialmente identici sotto tutti gli aspetti, tranne per il fatto che uno è un uomo e l’altro una donna. Se il datore di lavoro licenzia il lavoratore maschio per nessun motivo diverso dal fatto che è attratto dagli uomini, il datore di lavoro discrimina nei suoi confronti le caratteristiche o le azioni che tollera nella sua collega di sesso femminile. Oppure prendete un datore di lavoro che licenzia una persona transgender identificata come maschio alla nascita ma che ora si identifica come femmina. Se il datore di lavoro mantiene un dipendente altrimenti identico, ma femmina alla nascita, il datore di lavoro penalizza intenzionalmente una persona che era maschio alla nascita, per tratti o azioni che tollera in un dipendente donna di natura. Il sesso del singolo dipendente svolge un ruolo inconfondibile e inammissibile nella decisione di licenziamento. Non esitiamo a riconoscere oggi una conseguenza necessaria di quella scelta legislativa: un datore di lavoro che licenzia un individuo solo per essere gay o transessuale, viola la legge.”
Leader LGBT+, politici e alleati celebrano questa storica decisione.
Pete Buttigieg – famoso politico apertamente gay che ha tentato la corsa alla Casa Bianca – ha dichiarato:

“Sono passati solo 11 anni da quella estate dove ho prestato giuramento e accettato un lavoro che avrei perso, se la mia catena di comando avesse saputo che ero gay. Licenziarci non era permesso – era politica. La lotta per l’uguaglianza non è finita con il matrimonio, né è finita oggi. La terapia di conversione persista. Le donne trans nere sono quotidianamente a grave rischio. L’amministrazione sta ritirando nel garantire le protezioni ad ogni mandato”.
Ma l’elenco di politici, alleati e leader non si ferma. Twitter è stato inondato di messaggi di speranza e risposte positive a questa sentenza storica.
Make no mistake—a federal Equality Act is still urgently needed. The struggle for equality did not end with marriage, nor did it end today. Conversion therapy persists. Black trans women are at grave risk daily. The administration is rolling back protections at every turn.
— Pete Buttigieg (@PeteButtigieg) June 15, 2020
Historic.? https://t.co/YwHX7iW1NF
— Ellen DeGeneres (@TheEllenShow) June 15, 2020
Being who you are shouldn’t be a fireable offense, and today the Supreme Court has affirmed that truth for the LGBTQ community under our laws.
It’s a victory for liberty and justice for all.
Happy Pride.
— Hillary Clinton (@HillaryClinton) June 15, 2020
No one should have to live in fear of discrimination. The Supreme Court’s decision to uphold protections for LGBTQ+ workers preserves the LGBTQ+ movement’s hard-won progress—but we must keep up the pressure to ensure every LGBTQ+ person is free to be who they are without fear.
— Elizabeth Warren (@ewarren) June 15, 2020
The LGBTQ civil rights movement began 51 years ago with the Stonewall Riots, led by trans POC heroes. Today we mark another milestone in our struggle for equality with a victory in the Supreme Court, extending Title VII nondiscrimination protections to LGBTQs.
O happy day!
— George Takei (@GeorgeTakei) June 15, 2020
.@Lavernecox on the SCOTUS Title VII ruling: "This law does not bring back to life the two transgender women who were murdered last week. Dominique Fells and Riah Milton. Does not bring back Tony McDade" pic.twitter.com/46lhLLl1YP
— Alex Paterson (@AlexPattyy) June 15, 2020
A victory hard won in the courts & on the streets. Grateful to the lawyers, organizers & activists but most grateful to those who had to live stealth or closeted, who lost jobs for living their truth, who left parts of themselves at their employers door. https://t.co/4aaSZBOlbz
— Janet Mock (@janetmock) June 15, 2020
Check the English Version here
Sono felice e commosso di avere vissute tutte le tappe , da Stonewall ad oggi , che mi hanno reso uguale a tutti gli altri esseri umani.